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La Corte costituzionale dichiara incostituzionale il prelievo forzoso sulle pensioni

La Corte Costituzionale (Sentenza n°116/2013, depositata il 5 Giugno 2013) ha sancito che anche per i pensionati pubblici è incostituzionale il prelievo forzoso. Come noto il contributo di perequazione del 5% sulla differenza tra i 90.000 € e i 150.000 €, del 10% tra i 150.000 € e 200.000 € e del 15% sopra i 200.000 €, prelevato mensilmente a partire dal 1 agosto 2011 fino al 31 dicembre 2014 era stato introdotto dall’art. 18, c. 22 bis legge n. 111/2011 e dall’art. 24, c. 31bis della legge n. 201/2012. Si tratta, per la Corte, di UNA TASSA (“una manovra che ha certamente natura tributaria”) INCOSTITUZIONALE, perché contro agli artt.3 e 53 della Costituzione. Un tributo incostituzionale, perché viola i principi di uguaglianza, a parità di reddito, dato che si applica solo ad una sola categoria di cittadini, ossia ai pensionati pubblici! La sentenza in sostanza conferma quella che la stessa Corte aveva varato, per i lavoratori attivi, con gli stessi redditi (sentenza n°241/2012). Ancora una volta la Consulta ha ribadito il principio di uguaglianza sostanziale di tutti i cittadini davanti alla legge anche in presenza di interessi rilevanti di bilancio. Le azioni DIRER a tutela della categoria hanno sortito l’effetto sperato. Vigileremo sull’effettivo rimborso ai colleghi pensionati; in caso negativo attiveremo le procedure giudiziarie per il recupero. Leggi qui la stralcio della sentenza della Corte Costituzionale n. 116/2013

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